La purezza del latte si scontra con la lasciva esplosione di gusto delle visciole, rosse come labbra da baciare. Uno scontro senza tempo fra amor sacro e amor profano, fra idillio e passione, sul quale s’adagia molle come un talamo l’aroma di lampone. Alla fine però vince il peccato, trionfa la lussuria del cioccolato. Ai rimorsi penseremo domani, ora è tempo di amare e di inebriarsi. Di chi? Di cosa? Di coloro che amate, di formaggio, di passione.
A piacer vostro e di chi condividerà con voi il “Cuore ai tre latti”.

Sulle rive dell’Adige nasce il formaggio degli innamorati, che in un unico cuore mette assieme tre tipi di latte diversi: è il “Cuore ai tre latti” del caseificio Morandi, vera meraviglia di febbraio per gli amanti del formaggio. Si tratta di una cagliata lattica, nella quale la coagulazione avviene per acidificazione e senza l’uso di caglio.
Perché tre latti?
In questo periodo dell’anno capre e pecore stanno uscendo dalla fase “asciutta” e iniziano a dare nuovamente latte, ma ci vorrà del tempo per arrivare a regime e spesso capita che il risultato delle mungiture non sia sufficiente per dare vita alle consuete forme. E allora? Allora ci si ingegna e si mette tutto assieme, fondendo le caratteristiche uniche del latte ovino con quello caprino e irrobustendo il tutto con l’affidabilità del latte di vacca.

La crosta di questo formaggio è fiorita, ovvero si presenta con una muffa bianca dovuta all’utilizzo del penicillum candidum inoculato durante la lavorazione. Le forme sono aromatizzate con polvere di lampone, cioccolato e visciole. Questi sono i frutti del prunus cerasus, conosciuto come “ciliegio acido”. Sono molto simili alle amarene, ma il loro gusto è caratteristico.
Il “Cuore ai tre latti” matura almeno 20 giorni, poi è pronto per sprigionare tutto il suo carico di gusti.
Una creazione perfetta per San Valentino, per celebrare il carnevale. Per sentirsi in colpa e non vedere l’ora di assaggiarlo nuovamente.