Una volta i merli erano tutti bianchi e febbraio era più lungo di quanto non sia oggi.
Questa è la storia dei Giorni della merla e di come gennaio è diventato più lungo di un paio di giorni.
La leggenda dei Giorni della merla
La tradizione popolare vuole che tanto tempo fa i merli fossero tutti bianchi, con il solo becco arancione. Un anno in cui l’inverno si era un po’ distratto la primavera aveva fatto sentire il suo tepore verso la fine di gennaio, festeggiata dai canti dei merli che uscivano dalle siepi e dagli alberi per cercare qualcosa di buono da mettere nel becco. Una merla era particolarmente felice dell’arrivo anticipato della primavera, ma il suo canto aveva richiamato l’attenzione di gennaio, che decise di mettere fine a tutta quell’allegria ingiustificata.

I Giorni della Merla: due giorni prestati
A quei tempi, però, gennaio non era così lungo e così si fece prestare un paio di giorni da febbraio. Il mese del carnevale acconsentì di buon grado e così il suo vicino di casa ebbe due giorni in più per sfogarsi con vento e gelo, freddo e ghiaccio. La merla, per non morire di freddo, portò i suoi piccoli al riparo di un comignolo che fumava e tutti quanti se la cavarono.
Ecco perché i merli sono tutti neri
Ma quando gennaio se ne andò e i merli uscirono dal loro rifugio erano diventati tutti neri a causa del fumo. Da quella volta i merli sono neri, gennaio ha 31 giorni e febbraio – cui non vennero resi i giorni prestati – solo 28 o quando va bene 29. E da quella volta gli ultimi 3 giorni di gennaio, che per tradizione sono i più freddi dell’anno, si chiamano i Giorni della merla.

Le origini del mito
Secondo alcune ipotesi il detto si potrebbe far risalire al mito greco di Persefone, condannata da Zeus a passare una parte dell’anno sottoterra con Ade – dio degli inferi – e il resto con la madre Demetra, dea delle messi e dei raccolti: un mito che fa riferimento al ciclo delle stagioni e alla rinascita della natura dopo l’inverno. Persefone sarebbe quindi annunciata ogni anno dal canto dei merli, messaggeri della divinità.
I detti popolari
Nella tradizione popolare si può leggere il seguito dell’inverno dal clima dei Giorni della merla: se saranno gelidi allora la primavera è dietro l’angolo. Se viceversa saranno segnati da temperature miti, l’inverno sarà ancora molto lungo e temibile. I Giorni della merla si legano a doppio filo con la Candelora, che cade il 2 di febbraio ed altrettanto importante nella tradizione contadina veneta.

Quelle che oggi possono sembrare favole della buona notte un tempo, quando un buon raccolto e un anno dal clima mite potevano fare la differenza fra la sopravvivenza e il disastro, erano tenute in grande considerazione dai contadini veneti. E nel filò delle gelide sere di gennaio il racconto dei Giorni della merla era fra i più attesi: “Una volta i merli erano bianchi e gennaio era molto più corto…”