L’Insaziabile e una vulcanica cena in vigna

C’è un luogo in Veneto che è stato baciato dalla fortuna: dolci pendii si arrampicano su bolle preistoriche scaturite dal fondo di un mare ancestrale. Avevano voglia di diventare vulcani, ma si sono limitate a trasformarsi nelle isole senza mare della pianura Padana.

Sono i colli Euganei, dolcissima amalgama di vigneti, boschi, paesi ridenti e gente accogliente. Un luogo baciato dalla fortuna, appunto, nel quale le buone idee fioriscono in realtà da favola.

Un esempio?

Mettete una sera di giugno, con l’afa della giornata che viene spazzata via dalla brezza fresca delle colline euganee. Aggiungeteci i filari di vigna Roda di Vo’ che si scambiano, assieme ai tralci, anche grappoli di lampadine colorate. In mezzo a questa meraviglia vi aspettano tavoli apparecchiati, bottiglie di vino in fresca e tanta voglia di stare in compagnia.

Ecco, questa è l’idea della cena in vigna che Martina di Soluzioni Eventi sta portando in giro per i colli Euganei assieme alla Strada del vino dei Colli Euganei e alla giovane cuoca Isabella Guariento. Sì, proprio la giovane vincitrice under 30 di “Cuochi d’Italia”.

Gli ingredienti per una gran bella serata ci sono tutti, a partire dal menu in cui prodotti estremamente locali come l’olio Moonlight – fatto con le olive colte al chiar di luna piena – oppure come il formaggio del caseificio Morandi di Anguillara Veneta. Per non parlare dell’orzotto con il ragù di cinghiale, animale entrato ormai nella quotidianità euganea, e del dolce basato sul concetto degli “zaleti” che nascono dalle farine del Mulino degli Euganei di Baone.

La maestria dei vignaioli della Strada del vino dei colli Euganei fa la sua parte, seguendo la serata con un registro che passa dall’allegro ma non troppo del serprino al frizzante della pinella, dalle suggestioni rosé ai toni imperiosi dei rossi vulcanici di questo territorio favoloso. Si chiude con il passito, principe delle cantine euganee. Anche se, a onor del vero, non si vorrebbe chiudere mai una serata così.

Cosa resta di una cena in vigna?

Un’emozione, un’esperienza, un retrogusto dolce di qualcosa che scaturisce dai ricordi del passato. Quando, in braghette corte e cappellini da giovani pescatori, mamme e nonne ci portavano a far la merenda nei vigneti dei colli.

Un viaggio nel tempo a cavallo fra vulcani e cestini di pane profumati, con il vino euganeo al posto del succo di frutta e le creazioni di una giovane chef al posto del panino al salame. Per tornare quel che eravamo, ancora una volta. Per tornare a guardare un vigneto come un luogo di gioco, pace e delizie sotto un cielo di stelle.

E scusate se è poco.

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