Tremate, tremate: le theròseghe sono tornate! A Erto dalla notte dei tempi si tramanda la storia della theròsega: mezza strega e mezza befana, la theròsega chiede ogni anno a San Giovanni di essere battezzata. E il santo – che di battesimi se ne intende – prima le dice di no e poi acconsente, ma solo a patto che l’insistente theròsega vada a prendere l’acqua ai torrente che scorre a fondo valle. La strega corre giù al Vajont e si procura l’acqua, ma al ritorno…

 

Se volete sapere come va a finire questa storia antica, legata a doppio filo con il ciclo delle stagioni, e con l’acqua, protagonista da sempre della vita di Erto e delle sue frazioni, fate un salto in paese: sino alla fine di gennaio decine di theròseghe fanno capolino dalle case, dai vecchi fienili abbandonati e dalle fontane che combattono contro il gelo dell’inverno.

Una magica invasione, che dai filò delle stalle e dalle cucine riscaldate dalle stufe a legna supera d’un balzo – a cavallo di una scopa di saggina – i secoli e il progresso, riportandoci indietro nel passato. A un tempo in cui era bello assopirsi ascoltando i racconti dei nonni pensando, con un fremito di paura, alla theròsega che corre sghignazzando nei boschi scuri laggiù, dove l’acqua canta la sua canzone anche d’inverno.

E dove la fantasia si fonde con la realtà in una valle magica.

Un commento

  1. Che emozione ritornare alle tradizioni dell’infanzia!!! Magicamente tutto si anima si naviga nell’immaginazione. Quello di cui avrebbero tanto bisogno i ragazzini moderni, facili prede della vuota tecnologia senza anima.

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