L’Insaziabile, Marta & Lucrezia: il sapore della libertà

A quota milledue l’aria è frizzante e la vista è magnifica. Durante la notte è scesa la prima neve dell’anno e il paesaggio di Cornegian, località della Val di Zoldo appollaiata tra Fornesighe e il Cadore, è magico. All’improvviso si apre la porta della stalla e Lucrezia si catapulta nella neve, facendo salti di gioia. Lucrezia è una vitellina, arrivata pochi secondi dopo il brindisi di San Silvestro: è la prima nata dell’anno alla fattoria Pian de Levina, e ha ben pensato di venire alla luce nel bel mezzo dei festeggiamenti.

Quella di oggi è la sua prima neve, e la vitellina se la gode assieme al suo amico Gipsy – un border collie che non la perde di vista nemmeno un attimo – sotto gli occhi di Marta.

Marta è la padrona di casa qui a Pian de Levina. In tutti i sensi: entrare nel suo agriturismo è letteralmente entrare a casa sua, varcare la soglia della latteria è un passo in un ambiente domestico dove la pulizia e l’ordine sono svizzeri. Anzi, pardon: trevigiani.

Già, perché Marta Zampieri, pur essendo malgara e casara di quota, non è nata qui come Lucrezia. È nata giù in pianura, dove le montagne si vedono bene nei giorni di bel tempo e ti sembra di toccarle con un dito.

Ma perché accontentarsi di toccarle con la fantasia? Bene, Marta si è chiesta la stessa cosa per anni e alla fine ha deciso di lasciare la sua vita di ingegnere per abbracciare quella di malgara e casara. Così ha preso armi e bagagli e, dopo l’opportuna formazione nel mondo lattiero caseario, ha iniziato una nuova vita a Cornigian di Zoldo.

Giornali e televisioni hanno parlato spesso di lei, ma l’Insaziabile non si accontenta di un articolo o di un video e quindi sono salito fino a casa di Marta per farci due chiacchiere. Poi, fra un budino e un giro in stalla, ho capito chi avevo davanti.

Eh, ma non ve lo dico. Se volete capire anche voi la faccenda pigliate la macchina e vi fate un giro nella sua malga: lei non si tira certo indietro e non si nasconde mai, né quando parla di sé e neppure quando parla dei suoi prodotti.

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Marta, ingegnere casara di Pian de Levina

Una cosa, però, ve la voglio dire. È una persona che ha deciso di coronare il proprio sogno e di seguire la propria indole, con grande determinazione e con una visione pragmatica dell’intera vicenda. Niente colpi di testa, niente romantiche infatuazioni della vita agreste di montagna.

Molto semplicemente stiamo parlando di un ingegnere che, pur continuando ad amare profondamente la sua professione, ha trasferito la propria visione delle cose in un altro contesto. Tutto qui, ma la strada che scegliamo fa sempre la differenza. E chi sceglie la strada meno battuta, che in questo caso porta dai cantieri di pianura a una stalla sulle Dolomiti, conosce il gusto della vita.

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