La magnifica triade natalizia è formata da vino, formaggio e salumi. Tutti e tre vanno a braccetto con l’uomo da migliaia di anni, spandendo gioia e serenità sulle nostre grame esistenze. Il Veneto, con le sue tradizioni contadine, è il paradiso dei salumi: fra le semplici luganeghe e gli adorabili prosciutti veneti c’è tutto un mondo in mezzo, fatto di sanguetti, pancette, soppresse, salami, ossocolli, bondole, zampone, musetti, cotechini e tutto il loro allegro seguito di cren, pearà, mostarde e via mangiando.

Pare che gli inventori del prosciutto siano stati gli etruschi, e nulla ci impedisce di pensare che anche i Veneti antichi si siano cimentati nell’arte della conservazione dei tagli del maiale. Che, per inciso, è arrivato tardi fra le amicizie umane: cani, bovini e ovini hanno una frequentazione molto più antica dell’umanità, ma quando porco e uomo si sono avvicinati è stato amore a prima vista.

Di questo parleremo un’altra volta. Il post di oggi è per ribadire il terzo punto del decalogo dei regali dell’Insaziabile. A Natale regalate salumi, insaccati e prosciutti ai vostri amici. Come dicevo i salumi veneti sono, per qualità e varietà, fra i più importanti del Belpaese. È però fondamentale che siano ben fatti e anche in questo caso il consiglio è di rivolgervi a un esperto, ovvero al vostro macellaio di fiducia. O all’Insaziabile, ovviamente!

Ma la vera domanda è: i salumi fanno male? Certo, ma non se li mangiamo con moderazione. Meglio la qualità della quantità, perché tutto quello che ci piace può ammazzarci se esageriamo.

Anche sora acqua, tanto cara agli astemi. E il diluvio universale l’ha dimostrato ampiamente.