Oggi è la giornata internazionale della montagna. Una di quelle cose che mi fanno incazzare così tanto che poi mi tocca farmi un panino con la mortadella per farmela passare.
Come se servisse una giornata per ricordarmi di quanto è bella la montagna, con tutto il suo carico di vacche al pascolo, boschi silenziosi, prati odorosi da sfalciare e camini accesi.
Ognuno di noi, anche chi odia la montagna dal profondo del cuore, ha un ricordo collegato con quel luogo dell’anima che sta fra le cime dei larici e il cielo. Un pezzo di cuore popolato di marmotte, bicchieri di grappa che strozzano, vino duro, ricotte affumicate, odor di ginepro che brucia lentamente e vento gelido che ti fa lacrimare gli occhi.
Davvero mi serve una data sul calendario digitale per ricordare il calore di una stretta di mano con un vecchio amico, una volta arrivati in cima? O per riportare alla memoria l’esperienza di mungere una vacca in una stalla mentre fuori nevica?
Penso proprio di no. Però questa giornata internazionale della montagna, se proprio vogliamo trovarle un senso, può servire a qualcosa. Già, a ricordarci che le nostre montagne sono la culla di prodotti straordinari, dal latte agli ortaggi passando per la carne e per le ricette che ogni valle può vantare. Perciò, visto che siamo in tema natalizio, ecco i consigli per gli acquisti.
La montagna bellunese è stata sconvolta da un’ondata pazzesca di maltempo e molte aziende sono state colpite in modo durissimo. Quindi per quest’anno regaliamo ai nostri cari e ai nostri amici, al posto del solito libro o dell’odiosa vaccata dell’ultimo minuto, un prodotto della montagna veneta. Allora questa maledetta mania delle giornate internazionali avrà un senso.
Ps – Meglio ancora se il prodotto ce lo andiamo a pigliare direttamente dal produttore: ci scappa sempre una bicchierata prima di tornare a casa